Non è e non può essere facile avere un'opinione chiara, lucida, distaccata, relativa a quanto sta succedendo tra Israele e Palestina. Un problema, una guerra, che si trascina dalla fine del Secondo Conflitto Mondiale, e che può, almeno in parte, farsi risalire ai movimenti migratori di ebrei in Palestina di fine Ottocento e inizio Novecento, dovuti, principalmente ai pogrom russi degli anni 1881-1882 e 1903-1906 e alla nascente ideologia sionista di Theodor Herzl.
AnalisiPolitica, nell'ambito delle proprie ricerche, considera questo un tema di elezione e ha sottoposto ad un campione di 1.000 intervistati, rappresentativi della popolazione italiana adulta, alcune domande sulla questione.
Per la maggior parte degli italiani, il 56%, quanto sta accadendo oggi nella Striscia di Gaza è una vera e propria pulizia etnica nei confronti della popolazione palestinese, mentre per il 29% è il reale tentativo di sradicare l’organizzazione terroristica di Hamas. Da notare che il valore per questi ultimi, tra gli elettori dei partiti del centrodestra, sale mediamente al 45%, mentre fra quelli del Movimento 5 Stelle, al 37%.
Il 61% di chi parla di pulizia etnica ritiene che questo comportamento sia dovuto specificatamente al fatto che attualmente in Israele ci sia un governo di estrema destra, con anche elementi religiosi intransigenti. Il 25%, uno su quattro, pesa che questo comportamento sia condiviso dalla maggior parte degli Israeliani; dato che però sale al 71% tra gli elettori della Lega.
Risultato ancor più divisivo si ottiene quando viene chiesto se si ritiene che gli israeliani abbiano o no valori del tipo occidentale: il 39% risponde sì; il 42% risponde no, maggiormente i giovani e i laureati, scarsamente religiosi.
Nel 2006, quando in certi ambiti se ne parlava concretamente, l'eventuale ingresso di Israele nell'Unione Europea, riscuoteva il 45% di favori; oggi questo dato cala al 22%. Dato che però aumenta tra gli intervistati più maturi e negli elettorati di FdI (43%) e FI (32%). Non in quello della Lega, in cui, invece, aumentano i contrari, rispetto alla media nazionale, al 59%. Ancora di più a sinistra, con il il 74% di contrari in Avs, seguito dal 53% nell'M5s.
In ultimo, il grafico dell'evoluzione demografica di Israele, da cui risulta evidente il mutamento iniziato intorno al 1990, in seguito alla caduta del Muro, per cui la popolazione di origine Ashkenazita, di provenienza centroeuropea, laicizzante e socialista, è stata superata da Mizrahì, Sefarditi ed ex-sovietici, molto più legati alle tradizioni e provenienti da zone che non hanno mai conosciuto la democrazia come viene da noi intesa.
*Fonte; aggregazione di dati da:
- Israeli Central Bureau of Statistics (CBS)
- Jewish Virtual Library e Encyclopaedia Judaica
- Shmuel N. Eisenstadt, "The Transformation of Israeli Society" (1992)
- Sergio Della Pergola (Università Ebraica di Gerusalemme)
- Migration Policy Institute
- UNRWA/dati storici sul Mandato britannico
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