Nel 2012, il 75% degli italiani, ovvero tre quarti, dichiarava di essere e sentirsi cattolico. Oggi, lo stesso dato è del 57%: 18 punti in meno in poco più di un decennio, molto. Sono i risultati di due sondaggi effettuati egualmente su campioni rappresentativi 1.000 italiani adulti, appunto nel 2012 e nel 2025.
Coerentemente, sono cresciuti di 14 punti, dal 21% al 35%, coloro che dichiarano di essere cattolici di nascita, ma di non sentirsi tali. I rimanenti si dicono di altra o nessuna religione, oppure non sanno.

Tra coloro che si dicono essere cattolici troviamo, con maggior facilità, donne, di oltre 40 anni, con basso livello di istruzione, principalmente del Sud Italia. Da questo punto di vista, il dato geografico è quello interessante. Perché se nel Centro il dato rilevato oggi è del 41%, ovvero 16 punti percentuali sotto la media nazionale, nel 2012 era del 75%, perfettamente in linea con il resto del paese.

Sentirsi cattolici, comunque, non pare significare essere cattolici osservanti. Solo uno su quattro (25%) ammette di andare a Messa settimanalmente, santificando quindi la festa di precetto più importante dell’anno liturgico, ovvero “il Giorno del Signore”, la domenica. Il 24%, ancora uno su quattro, dice di partecipare alla Messa una volta al mese o poco più; il 41% una volta all’anno; il 10% mai. Di converso, la Messa, è abbastanza frequentata anche da chi non si sente cattolico: ben più di un quinto di essi, il 22%, si reca a messa almeno una volta al mese.

A livello politico, si assiste ad un fenomeno decisamente interessante: uno drastico svuotamento del centro ed una evidente polarizzazione, accentuata sul centrodestra.
Chi “si sente” di centro passa dal 44% all’8%! In compenso, il centrodestra (non la destra, e sarà chiaro anche a livello partitico) sale dal 18% al 47%. Anche nel centrosinistra si registra un aumento, certamente più leggero: dal 15% del 2012 al 23% del 2025.
Tornando ai partiti si possono fare due considerazioni. La prima è che è evidente che non c’è, forse perché non serve più, un’offerta attrattiva di centro. Solo Azione si dichiara oggi esplicitamente di centro, ma il suo valore ruota appena intorno al 3%. La seconda è che il grosso dell’elettorato cattolico che prima si definiva “di centro” e che si è spostata a destra, è andata in massima parte a Fratelli d’Italia e non alla Lega. Tra i cattolici, Fdi ottiene il 40%, ovvero molto di più di quanto rilevato attualmente dai nelle intenzioni di voto sul totale maggiorenni; la Lega ottiene solo il 10%, ovvero appena supera il suo valore medio.
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