{{link}}
{{link}}
{{link}}
{{link}}
{{link--http://www.ilsussidiario.net/News/Politica/2018/6/28/SONDAGGI-Il-69-di-italiani-e-pro-Europa-ma-il-70-vuole-schedare-i-rom/827811}}
Secondo una larga maggioranza di italiani l'Unioni Europea dovrebbe avere una maggiore capacità decisionale in diversi ambiti; ad esempio, lotta al terrorismo, promozione della pace e protezione dell'ambiente. È da rilevare che per il 71% questa più ampia facoltà d'intervento riguarderebbe anche la gestione delle politiche migratorie dai paesi extra-europei. Ancora una volta gli italiani dicono più Europa e non meno. Ma proprio come anche la vicenda del blocco di Nave Aquarius sta dimostrando, la gran parte dell'opinione pubblica vuole che in Europa la voce italiana sia forte ed autorevole. Nel passato è stato raramente così, è noto che al Parlamento Europeo la politica italiana spesso ha mandato personale che per un motivo o per l'altro non era riuscita ad entrare al Parlamento Italiano, come ripiego, mentre per affrontare i partner dell'UE, specialmente i molossi di Francia, Germania, Inghilterra e Spagna occorreva gente di primo livello. Insomma, il progetto UE regge ed è forte, tanto che il 66% degli italiani dice che "offre una prospettiva futura per i giovani". E' per questo che bisogna mandarci quelli bravi e non gli scarti. D'altronde quest'anno non abbiamo chiesto l'abolizione dei Mondiali perché non siamo riusciti ad entrare, semplicemente abbiamo mandato via l'allenatore e cambiato la squadra.
Fratelli d'Italia sarebbe stato "troppo a destra", da non poter essere ammesso per irrobustire l'appena nato governo gialloverde. Non che non ve ne fosse stato bisogno, specialmente in Senato, dove l'alleanza M5s-Lega gode solo di sei seggi in più e dove i 18 eletti della Meloni, avrebbero potuto garantire una maggior forza all'esperimento. Invero è Di Maio che ha affermatoquanto sopra, perché Salvini, nei giorni scorsi, al tempo del primo tentativo, aveva lui stesso contattato la leader tricolore, proprio per gli stessi motivi di stabilità.
Ma quanto affermato da Di Maio pare non avere fondamenta. Anzitutto perché gli elettori della Lega, per quanto di poco, "si sentono" più a destra di quelli di Fratelli d'Italia, ovvero: 8,1 contro 8,0, su una scala tra 1 e 10. E poi occorre parlare della base grillina, in cui, come ribadito più volte, battono due cuori, uno a sinistra e uno a destra. Se vogliamo essere precisi, quello di destra rappresenta il 47% del partito, quasi la metà; dividendo questo 47% tra centrodestra e destra-destra, si ottiene 27% e 20%. Dati per nulla trascurabili, se si pensa che un quinto dei grillini, quel 20% di destra-destra, si pone all'8,7, un valore così estremo che nessun partito della Seconda Repubblica (AnalisiPolitica ha studiato i dati dell'autocollocazione politica dal 1994) ha mai raggiunto questi valor limite.
queste sono le notizie per tutti gli utenti, registrati e non
Queste sono le notizie per tutti gli utenti, registrati e non, sul tema del Turismo