Abbiamo chiesto al nostro panel di intervistati durante le ultime rilevazioni dell’anno, di esprimersi sull’aspetto “topico” del Natale e del Capodanno. Gli orientamenti che emergono sono piuttosto netti e significativi.
La famiglia risulta il tema assolutamente centrale del Natale: per ben il 59% del campione, il “ritrovarsi in famiglia” rappresenta l’aspetto che non può mancare.
Crolla, invece, l’idea consumistica della Festività, dato che “I regali sotto l’albero” sono l’aspetto qualificante per solo il 6,3% delle persone; ma è anche bassa la sensibilità verso la componente più religiosa, poiché meno del 5% indica “la Messa di mezzanotte” come componente principale del Natale
In ultimo due domande sulle prossime festività natalizie. Natale non è “Natale” se manca:
Nonostante la limitata attenzione verso il rito religioso, rimane relativamente alta l’associazione tra Natale e fratellanza: “un’azione buona per i meno fortunati” è con oltre il 15% delle risposte al secondo posto tra le opzioni scelte. Fa però riflettere la notevole distanza dal tema della “famiglia” al primo posto (34 punti percentuali), indicatore del divario tra una visione del Natale comunque centrata su se stessi rispetto a quella orientata “all’altro” (meno fortunato).
Il segnale negativo verso i consumi rilevato in precedenza è, in parte mitigato dal 10,2% di risposte che mette al primo posto la componente enogastronomica, segnalando “il cenone del 24 o il pranzo del 25”. Niente da fare, invece, per il turismo, considerato che “un bel viaggio verso i mari caldi o le vette innevate” è il tema imprescindibile del Natale solo per l’1% del campione.
Gli orientamenti relativi al Capodanno offrono segnali altrettanto chiari. Al primo posto (con un terzo delle risposte) c’è il “momento dei buoni propositi”: l’inizio del nuovo anno come desiderio di lasciarsi indietro tante cose che non vanno, e avviare una fase nuova, a livello personale e probabilmente non solo. Forse mai prima d’ora, questa giornata è vissuta da così tanti come un momento di riflessione e di (auspicato) cambiamento. Del resto sono solo poco più del 20% quelli che indicano la tradizionale “grande festa pazza con gli amici”, per altro superati dal “ritrovarsi in famiglia” che arriva a quasi il 21%.
Capodanno non è “Capodanno” se manca:
L’equilibrio tra le due visioni del Capodanno si ritrova nelle preferenze riscosse da altre due opzioni “minori”: “i fuochi d’artificio” da un lato e “una passeggiata nella città vuota l’1 mattina” dall’altro che ottengono entrambi l’8% delle indicazioni,
L’emergere di una “grande moderazione” è ulteriormente confermata dalle bassissime percentuali riscosse da altri due temi tipici del Capodanno: spese effimere e viaggi; “Champagne a fiumi” e “un bel viaggio verso i mari caldi o le vette innevate” ottengono insieme, meno del 10% delle risposte.
Le due “cartoline” insieme evidenziano orientamenti molto chiari e chiaramente segnali del tempo in cui ci troviamo: assoluta centralità della famiglia; crollo dei consumi, soprattutto quelli non strettamente utili (compresi i viaggi in altissima stagione); voglia di un” nuovo” migliore. Non è poi così male; auguri!
